GOLDEN HOUSE: ABUSO D'UFFICIO, VIOLAZIONE DELLE NORME AMBIENTALI E DELLE ORDINANZE COMMISSARIO EMERGENZA ALLUVIONE 2006

Il gup del Tribunale di Vibo Valentia Lucia Monaco, accogliendo la richiesta del pm Fabrizio Garofalo, ha rinviato a giudizio i presunti responsabili delle violazioni urbanistiche relative alle costruzioni realizzate fra Bivona e Vibo Marina, sottoposte a sequestro nel corso dell’operazione Golden House della Guardia di Finanza.

Dovranno rispondere, a vario titolo, di abuso d’ufficio e violazione della normativa ambientale, nonchè della violazione delle ordinanze emesse dopo la disastrosa alluvione del 3 luglio 2006. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Vibo diretta dal procuratore capo Mario Spagnuolo, sarebbero state rilasciate autorizzazioni a costruire numerosi complessi edilizi su un’area ritenuta a grave rischio idrogeologico.
Il tutto, nonostante le licenze fossero state rilasciate in data anteriore alle ordinanze emesse per l’alluvione.
Per la Procura, il permesso a costruire sarebbe stato rilasciato nella violazione delle norme e delle ordinanze, senza infatti tenere conto della situazione geologica di depressione del terreno su cui dovevano essere costruiti i nuovi appartamenti, in assenza di lavori di bonifica volti alla rimozione delle criticità esistenti, aggravate dall’alluvione del 3 luglio 2006.
Le parti offese sono state individuate nel sindaco di Vibo Valentia pro tempore ed in Legambiente.

Commenti

Anonimo ha detto…
Tanto non gli faranno niente ai massoni dirigenti politici che lavorano al comune di vibo.sono tutti una cricca!!!
Anonimo ha detto…
quanto pessimismo. forse con laudonio questa inchiesta non ci sarebbe stata ora li hanno rinviati a giudizio

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